Inter (2005-2011)

"Mio padre fece di tutto, ad ogni livello, in ogni settore, per creare la grande squadra che dominò la scena nazionale ed internazionale: la svolta fu in Herrera, nella squadra, in società, anche nella comunicazione. Per me fu una lezione importante, perché capii che per creare i grandi progetti occorrono pazienza e determinazione. Pazienza nel sopportare i momenti avversi e determinazione nelle scelte da fare"
(Massimo Moratti)

L'apogeo: 22 maggio 2010, Estadio Santiago Bernabéu, Madrid
Pandev, Julio Cesar, Maicon, Chivu, Lucio, Samuel
Zanetti, Cambiasso, Eto'o, Milito, Sneijder

Il formidabile ciclo di 15 "tituli" in 6 anni sotto la presidenza di Massimo Moratti comincia con l'ingaggio come allenatore di Roberto Mancini nell'estate del 2004. Con 7 titoli vinti il Mancio è pari solo ad Helenio Herrera nella storia del club (che però vanta anche pesanti trofei internazionali). Insieme a Giacinto Facchetti (presidente) e a Gabriele Oriali (consulente di mercato), è Mancini a costruire l'ossatura della squadra vincente negli anni. Nel 2004 arrivano Burdisso, Davids, Mihajlovic, Cambiasso, Veron, Favalli, Zé Maria; nel 2005 Samuel, Pizarro, Maxwell, Julio Cesar, Figo; nel 2006 Ibrahimovic, Vieira, Maicon, Grosso e Crespo; nel 2007 Chivu e Suazo. Si noti, peraltro, come il bilancio dei trasferimenti nell'intero quadriennio abbia segnato un disavanzo contenuto di soli 28,875 milioni (per dire, nell'estate del 2008 l'arrivo di Ricardo Quaresma, fortissimamente voluto da José Mourinho, sarebbe costato da solo 24,600 milioni ...) [fonte]. In rosa erano già, tra gli altri, Toldo, Materazzi, Cordoba, Zanetti, Stankovic, Recoba, Vieri, Adriano e Cruz.

Nel primo anno la squadra perde due sole partite in campionato, ma pareggia 18 volte e arriva terza in un torneo poi annullato dalla revoca del titolo alla Juventus. In compenso vince la Coppa Italia contro la Roma grazie a un travolgente Adriano, e il 20 agosto 2005 a Torino anche la Supercoppa italiana contro la Juventus con un gol nei supplementari di Veron. Il campionato successivo si dissolve nello scandalo più grande della storia del calcio italiano e lo scudetto è assegnato a tavolino (e non senza polemiche) all'Inter in seguito alla penalizzazione della Juventus e del Milan. La squadra vince nuovamente la Coppa Italia e poi la Supercoppa. Lo scudetto sul campo del 2007 è dominato dalla formazione dei record statistici (tra i quali la striscia di 17 vittorie consecutive, primato europeo) e certo non sfavorito dalle penalizzazioni di Milan, Lazio e Fiorentina. La stagione del centenario della società è infine coronata dal terzo scudetto consecutivo vinto nuovamente sulla Roma all'ultima giornata grazie a una doppietta di Ibrahimovic nella pioggia di Parma.

Vincente in Italia, la squadra si dimostra non all'altezza in campo internazionale e viene eliminata in Champions League ai quarti nel 2005 e 2006, e agli ottavi nel 2007, 2008 e anche nel 2009 quando ad allenarla è ormai José Mourinho. Il rampante allenatore portoghese viene ingaggiato da Moratti (che esonera clamorosamente Mancini) con l'obiettivo esplicito di vincere la coppa dalle grandi orecchie. Il primo anno la squadra vince nuovamente lo scudetto e la supercoppa italiana, ma è eliminata per l'ennesima volta al primo round delle eliminazioni dirette di Champions. La società prende atto che la rosa necessita di ulteriori innesti di qualità e compie un capolavoro nel mercato estivo del 2009 vendendo Ibrahimovic al Barcellona per 69,5 milioni (il terzo trasferimento record di sempre nella storia del calcio, dopo quelli di Cristiano Ronaldo e Zidane) ed acquistando Eto'o, Milito, Sneijder, Motta, Lucio e poi anche Pandev (nel gennaio 2010), con un saldo attivo di 12,2 milioni. E' il preludio alla stagione del Triplete, nella quale una clamorosa flessione invernale è riscattata da un maggio indimenticabile suggellato dalle consecutive vittorie sul filo di lana in Coppa Italia e in Campionato sulla Roma e in Champions sul Bayern Monaco, sotto la guida "neuronale" del condottiero portoghese che scrive la pagina più memorabile e fortunata della sua carriera.

La "fuga" di Mourinho al Real Madrid la sera stessa della vittoria europea (la squadra festeggerà la terza coppa dei campioni all'alba seguente a San Siro con i propri tifosi ma senza l'allenatore), il licenziamento di Oriali, l'appagamento di Moratti e la sopravvalutazione del Triplete da parte di tutto l'ambiente - che volle confondere uno stato di eccezione con un destino di grandezza [approfondimento] - sono alla base di un errato mercato trasferimenti nell'estate 2010 [approfondimento]. La rosa è logorata dall'annata precedente; il nuovo allenatore, Rafa Benitez, non vede esaudita alcuna sua richiesta di ricambi di qualità [approfondimento]; e i risultati stentano subito. Vinta ancora per inerzia la Supercoppa italiana sulla Roma, la squadra è surclassata sul ritmo dall'Atlético Madrid nella finale di quella europea, e dopo un buon avvio in campionato precipita in una crisi di risultati e infortuni. Nondimeno, riesce a vincere la Coppa del mondo di club contro il non proprio Tout Puissant Mazembe, campione d'Africa, in un clima di forte tensione ambientale, nel quale matura l'esonero di Benitez. Nel giorni di Natale del 2010 è inopinatamente ingaggiato l'ex milanista Leonardo, che ottiene un dispendioso mercato di riparazione invernale (con gli acquisti per 38,5 milioni di Pazzini, Ranocchia e Nagatomo) ma non riesce a rilanciare una squadra ormai usurata: perso il derby alla 31a giornata e lasciato al Milan lo scudetto dell'aggancio (18° titolo), è eliminata ai quarti di Champions dallo Schalke 04 con un umiliante 2:5 a San Siro.

All'inizio del grande ciclo: una formazione del 2004-2005
Zé Maria, Toldo, Materazzi, Adriano, Zanetti, Veron
Stankovic, Cordoba, Davids, Favalli, Recoba
Il grande ciclo di vittorie si conclude la sera del 29 maggio 2011 a Roma, quando l'Inter vince la sua 7a Coppa Italia - quell'anno abbinata alla Coppa del 150º anniversario dell'Unità d'Italia - contro il Palermo grazie anche all'ultima grande prestazione in nerazzurro di Samuel Eto'o, autore di una doppietta risolutiva. Che il ciclo sia alla fine lo confermano nelle settimane seguenti l'improvviso abbandono da parte di Leonardo, attratto dai petrodollari del PSG, e i cortesi rifiuti ricevuti da Moratti da parte di Bielsa, Villas Boas, Capello e Hiddink. Ad allenare è chiamato Gian Piero Gasperini, che inaugura la stagione con la sconfitta nell'ultima finale disputata dalla squadra: la Supercoppa italiana giocata a Pechino contro il Milan. Nemesi vuole che a suggellare la chiusura del cerchio siano due ex di grande spessore come Clarence Seedorf, autore dell'assist, e Zlatan Ibrahimovic, autore del gol decisivo.

Trofei
- Campionato italiano: 2005-2006 (a tavolino); 2006-2007; 2007-2008; 2008-2009; 2009-2010
- Coppa Italia: 2004-2005; 2005-2006; 2009-2010; 2010-2011
- Supercoppa italiana: 2005, 2006, 2008, 2010
- Champions League: 2009-2010
- Coppa del mondo per club: 2010

Sito ufficiale